
Venerdì 14 Ago, 2020
Didattica d'eccellenza, il commento di Gabriella Chiesa
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"Didattica d'eccellenza" è una rubrica ideata dal Prof. Costantino Formica, Professore straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, che promuove esercitazioni pre-tesi sulle competenze trasversali.
I nostri studenti, dopo aver scelto un articolo di giornale, hanno realizzato un elaborato scritto con le loro considerazioni.
Petrolio, sbagliato illudersi sulle oscillazioni dei prezzi
a cura di Gabrilla Chiesa
Il petrolio Wti per maggio vale meno di zero: per la precisione 37,63 dollari meno di zero. Per la prima volta nella storia un future su una commodity ha perso valore al punto da registrare un prezzo negativo. È successo lunedì 20 aprile, sul finire di una giornata di contrattazioni sempre più vorticosa al Nymex, che ha visto poco per volta prosciugarsi del tutto la liquidità sul contratto per consegna più vicina, in scadenza il 21 aprile. Sui terminali le quotazioni del cosiddetto front month erano deboli fin dall'apertura, ma quello che è successo con il passare delle ore è senza precedenti.
Prima volta nella storia
Da circa 17 dollari il Wti ha perso quota con una rapidità crescente, fino a sfondare quota zero per continuare a scendere sempre più in basso. Pur essendo molto rari anche sul mercato fisico, prezzi negativi si sono già visiti in alcune aree del mondo, dove i produttori in teoria dovrebbero pagare per farsi portare via il greggio: è appena sceso sotto zero anche il riferimento delle oil sands canadesi, il Western Canada Select. Ma sui mercati finanziari molti dubitavano che si sarebbe arrivati a questo punto, anche se il Cme Group - che controlla il Nymex - il mese scorso si era preparato a questa eventualità, con accorgimenti tecnici per prevenire intoppi nello scambio di opzioni.
Nessuno "sconto" sul pieno di benzina
A scanso di equivoci, è bene chiarire che nessuno ci pagherà mai per fare il pieno. A valere meno di zero non è il petrolio tout court, ma solo alcune qualità di greggio in zone dove l'eccesso di offerta è diventato ingestibile, se non attraverso la chiusura di giacimenti, e un solo contratto futures, in una situazione altrettanto ingestibile. Il Wti per giugno, per quanto debolissimo, ha chiuso a 20,43 dollari al barile e il Brent per lo stesso mese - considerato un riferimento internazionale - vale 26 dollari.
Il crollo delle quotazioni del Wti per maggio è un'anomalia legata al rapido declino della capacità di stoccaggio disponibile negli Usa e alla forte presenza sul mercato di investitori finanziari che non possono - nemmeno volendo - prendere consegna del greggio alla scadenza del contratto future, fissata appunto per il 21 aprile. Tra questi i gestori di Etf, a cominciare dallo US Oil Fund, che ha assunto dimensioni abnormi: il suo patrimonio è salito ancora venerdì 17, raggiungendo 4,3 miliardi di dollari, investiti in gran parte di piccoli risparmiatori, che finiranno col restare con il cerino accesso in mano.
L'impatto sulle compagnie petrolifere
La situazione sta comunque precipitando per tutti, salvo forse per qualche speculatore vero, dalle spalle forti: hedge funds che hanno saputo scommettere sul ribasso del petrolio o società di trading che si sono riservate cisterne capienti o petroliere dove riporre i barili in eccesso con la prospettiva di lauti guadagni. Per molte compagnie petrolifere è arrivato il momento della resa. Sono sempre più numerosi, soprattutto in Nord America, gli operatori costretti a tagliare la produzione perchè travolti dal collasso dei consumi, dalla difficoltà ad accedere a stoccaggi, dalla chiusura del mercato dei capitali e da prezzi del greggio sempre più bassi, fino a scendere sotto zero.
I loro "tagli" si stanno materializzando prima ancora di quelli dell'Opec Plus, in vigore solo da maggio. Rystad Energy stima che ad aprile siano già stati chiusi 1,9 mbg di produzione nel mondo.
Il crollo della domanda
Quel che sta succedendo supera anche le aspettative più pessimistiche non c'erano compratori: nessuno disposto ad entrare in possesso dei barili alla scadenza del future, nemmeno in presenza di un incentivo record ad accumulare scorte. Conservare Wti anche per un mese soltanto offre un'opportunità (teorica) di guadagno stratosferico, ma il supercontango è inutile se non si ha spazio a disposizione per il greggio.
Questo non significa che le cisterne siano già pieno ovunque. E quand'anche si riempissero quelle a terra, a bordo di petroliere c'è ancora spazio, forse addirittura per altri 100-150 milioni di barili secondo le stime che circolano nel settore marittimo. Ma a Cushing, individuato dal Nymex come punto di consegna del Wti, gli stoccaggi sono vicini al limite operativo: Genscape stima che 17 contenessero 61 mb, ossia fossero già pieni al 69% della capacità.