
Giovedì 22 Apr, 2021
L'educazione finanziaria con l'attualità: sofferenze bancarie verso un nuovo precipizio come nel 2008?
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Quali sono le premesse perché un credito si attivi?
- Una esigenza di spesa imprevista o di investimento da parte di privati o imprese;
- La valutazione del merito creditizio per conoscere la reputazione del debitore;
- La convenienza reciproca tra creditore (equilibrio tra rischio assunto e guadagno previsto) e debitore (costo del denaro preso in prestito secondo le scadenze convenute);
- Una situazione economica generale che favorisca l’erogazione del credito a condizioni reciprocamente vantaggiose.
Che succede quando il debitore non è in grado di restituire il denaro preso in prestito? Come si comportano le banche? Con la pandemia che non accenna ad arretrare, quali effetti si stanno producendo sul credito?
- La vigilanza bancaria fa la sua parte ed impone alle banche di considerare nei bilanci gli effetti dei crediti cosiddetti deteriorati: nel corso del 2020 le banche hanno liberato dai loro bilanci più del 40% dello stock complessivo di crediti deteriorati. Non siamo al 2008, fortunatamente. Infatti, sempre lo scorso anno i crediti deteriorati (con l’acronimo NPL-Non Performing Loans) sono calati da 95 miliardi a 63 miliardi circa.
- Le banche poi fanno le cosiddette “rettifiche di valore” sui crediti : nel 2020 sono stati incrementati per 12,4 miliardi, dai 7,8 miliardi del 2019, con un aumento complessivo del 59%, in vista dell’ulteriore fase di cessioni attesa nei prossimi trimestri.
- Si verificherà, inevitabilmente, un’accentuazione del deterioramento del credito ovvero il rapporto tra il numero delle posizioni creditizie che nel corso dell’anno divengono crediti scaduti ovvero sofferenze rispetto alla massa dei crediti non deteriorati, comunque sempre ben lontano dai picchi della crisi 2008- 2013.
- Infine, possiamo attenderci qualche fenomeno di restrizione del credito o, in ogni caso, un innalzamento dei tassi di interesse, per l’aumentato rischio che le banche dovranno sopportare, almeno per i settori più esposti nel periodo corrente come i servizi, le costruzioni, il turismo.