
L'educazione finanziaria con l'attualità: usura e finanza moderna
a cura del Prof. Costantino Formica, Professore straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari
L’usura bancaria è una particolare forma di usura (reato previsto dall’art. 644 c.p. e modifiche apportate dalla Legge 7 marzo 1996, n. 108) che consiste nell’erogazione di un credito (mutuo, prestito personale) concesso da un istituto finanziario (banca, finanziaria) a fronte di un tasso di interesse superiore a quello legale, cosiddetto tasso di interesse usurario la cui determinazione viene fatta tenendo conto “delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”. Per individuare i tassi di interesse illegali occorre tener conto del Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), che è l’interesse annuale praticato in media dalle banche e dagli intermediari finanziari per operazioni della stessa natura. Il TEGM risulta dalla rilevazione effettuata ogni tre mesi dalla Banca d'Italia, per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il tasso-soglia, una misurazione meramente quantitativa. Purtroppo insufficiente.
La tematica degli interessi usurari è stata oggetto negli anni di rilevanti interventi legislativi che ha modificato le previsioni normative penali e civili in materia nonché di significativi mutamenti giurisprudenziali.
Il contenzioso e lo scontro d’idee sull’usura rimane pressoché immutato
Si sottolinea la diffusa tendenza all'archiviazione dei procedimenti nei confronti degli esponenti bancari; nessuno è mai stato condannato finora.
Emerge altresì una scarsa efficacia dei presidi volti a contrastare l'operato di organizzazioni criminali, tanto più necessari, soprattutto in questo periodo di accresciuta vulnerabilità economica di privati cittadini e imprese.S’impone, con urgenza, una riforma normativa per assicurare coerenza con l'obiettivo originario di tutela dei soggetti vulnerabili in un virtuoso contesto di certezza del diritto.