
La valutazione d'azienda
“COFFEE TIME LECTURES” è una rubrica curata dal Prof. Andrea Quintiliani, Professore straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, che raccoglie alcune riflessioni sui temi di Economia e di Finanza aziendale all’epoca del Covid-19.
La pandemia ha fatto innalzare i livelli di attenzione sul tema della valutazione d’azienda: i titolari di azioni e di titoli di debito sono mossi dal desiderio di quantificare il rendimento e il livello di rischio dei loro investimenti mentre le società reclamano stime affidabili del valore per adempiere alle proprie responsabilità nei confronti degli stakeholders. Ma la straordinaria volatilità dei mercati azionari e dei titolidel debito pubblico, congiuntamente alla crescita esponenziale del “margin debt”, hanno reso i processi di stima del valore d’impresa ancora più impegnativi rispetto al periodo pre-pandemia. L’approccio all’analisi del valore presenta molti vantaggi (pro), ma credo che il modello “Discounted Cash Flow” (DCF) debba essere ripensato alla luce dell’evento Covid. Innanzitutto, dovrà collocarsi all’interno del piano strategico d’impresa; inoltre, dovrà rivelarsi strumentale alla quantificazione del valore d’impresa nei diversi scenari evolutivi della pandemia.
L’approccio alla valutazione così definito consentirà al Chief Financial Officer (CFO) di presidiare e monitorare tutte le aree di rischio potenzialmente impattanti sul valore d’impresa. Il CFO dovrà, in sintesi, assumere un atteggiamento critico e svolgere un’analisi mirata a monitorare gli effetti dello shock da Covid-19 sul valore d’impresa; da ciò, in grado di orientare efficacemente le decisioni relative al percorso ristrutturativo d’impresa.
Ritengo che l’approccio all’analisi del valore sia focale e strategico in questo momento storico. Affrontare il percorso di crisi muovendo “esclusivamente” da parametri finanziari e contabili correnti è rischioso in quanto tali parametri non esprimono necessariamente lo stato di crisi dell’azienda. Un approccio mirato a identificare e quantificare i driver fondamentali del valore d’azienda consente non solo di captare lo stato di salute dell’azienda, ma anche di individuare le azioni utili a invertire le cause del declino per le imprese risanabili. La crisi da Covid-19 invoca un CFO 2.0, ossia un manager che non rinnega le analisi di bilancio ma che si prefigge di complementare gli “indici di allerta” con le “metriche di valutazione future-oriented”, che, in quanto tali, meglio si prestano a catturare il valore d’azienda e, di conseguenza:- la sostenibilità del modello di business;- le cause delle difficoltà che l’impresa manifesta alla data corrente;- le condizioni ambientali necessarie al recupero dell’equilibrio economico e finanziario;- la relazione fra valore dell’azienda pre-money (ante interventi di ricapitalizzazione o di rifinanziamento) e valore dell’impresa post-money (post interventi).
Tale approccio consente di discriminare le imprese risanabili da quelle decotte non in base alle condizioni di carenza di cassa, fisiologiche all’epoca del Covid-19, ma in base al loro valore; quest’ultimo quantificabile in termini di capacità prospettica dell’impresa di generare flussi di cassa. A dimostrazione ulteriore, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dei vantaggi dell’approccio orientato al valore, appare utile precisare che l’analisi del valore d’azienda costituisce il complemento necessario a sviluppare una corretta “cultura del credito” e una corretta “cultura del controllo”; queste, affinché si rivelino efficaci, debbono necessariamente fare perno sul valore d’impresa.