
Pianificare l'emergenza
“COFFEE TIME LECTURES” è una rubrica curata dal Prof. Andrea Quintiliani, Professore straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, che raccoglie alcune riflessioni sui temi di Economia e di Finanza aziendale all’epoca del Covid-19
Pianificare l’emergenza, una buona pratica che la governance d’impresa dovrà necessariamente validare quale prassi e complemento nel proprio contesto organizzativo. Una buona pratica che contribuisce ad accelerare i processi di apprendimento e rende la struttura organizzativa meno refrattaria al cambiamento e, quindi, dinamica e proattiva anziché statica e reattiva.
Con riferimento al rischio epidemico, diviene fondamentale per l’imprenditore/manager assumere una postura proattiva capace di riconoscere precocemente il cambiamento e, di conseguenza, in grado di attivare idonei percorsi di adattamento.
La pianificazione dell’emergenza dovrà articolarsi su tre livelli: “strategico”, “grande tattica/di manovra”, “tattico”. Il piano tattico (proprio delle trincee) vede l’impresa impegnata operativamente nel preservare la sua continuità subito dopo un evento dirompente come il Covid-19. I piani tattici sono vocati a fornire risposte e abbracciano un orizzonte di breve periodo; questi, sono destinati a mitigare gli effetti dell’evento epidemico. Il livello tattico rappresenta la base di altri due livelli di ordine superiore (grande tattica/di manovra e strategico). Al livello tattico di manovra, generalmente la business unit, i piani dovrebbero focalizzarsi maggiormente sulle operazioni utili a prevenire indesiderati effetti a cascata, come anche idonei a garantire la reattività dei clienti. Le ipotesi sono formulate a favore del livello strategico e l’agenda si concentra principalmente sul mantenimento di posizioni di mercato. Al livello strategico, il focus è sulla gestione delle relazioni con l’esterno (stakeholders chiave). I tre livelli di pianificazione dell’emergenza sanitaria dovranno tener conto dell’imprevedibilità degli eventi e della scarsa linearità/stabilità degli effetti.