
Venerdì 17 Ott, 2014
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Burocrazia assassina
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Morire per una fotocopia. Si può? Certo che sì.
In uno Stato dove la burocrazia accompagna e opprime il cittadino dalla culla alla tomba di cosa vogliamo meravigliarci? Dunque è successo.
A Pordenone, qualche giorno fa. Un imprenditore non ancora sessantenne – conosciutissimo nella zona in quanto gestore del Caffè Letterario da ben 12 anni – ha deciso di farla finita perché non è riuscito a rassegnarsi all’evidenza.
La dimenticanza gli è stata fatale: escluso dalla graduatoria dell’appalto per il rinnovo della gestione del “suo” Caffè Letterario perché nella busta mancava la fotocopia del documento d’identità.
Tutto chiaro, il bando è bando, la norma è norma, il funzionario comunale fa il suo dovere. Quindi il gesto estremo.
L’ennesima assurda tragedia di un’Italia prigioniera delle proprie follie amministrative, anestetizzata nella capacità dei suoi uomini di discernere ciò che è indispensabile da ciò che non lo è.
Una gigantesca burocrazia assassina che ha sopito ogni sussulto, che ha disarmato e annichilito la società civile, che ha condotto le coscienze alla rassegnazione, che ha gettato questo Paese nel più profondo degli oblii.