Le libertà di Johnson
Ha fatto bene il nostro Capo dello Stato a ricordare a Boris Johnson che l’Italia ama la libertà, ma ha cuore pure la serietà e la responsabilità collettiva.Con garbo, fermezza e autorevolezza Sergio Mattarella ha rispedito al mittente – cioè all’inquilino di Downing Street - quella illazione sulle difficoltà del popolo inglese ad obbedire in modo uniforme alle restrizioni anti-Covid in quanto alfiere delle libertà.
Quasi che in Europa il pensiero libero fosse un illustre sconosciuto. Di quale libertà parla Boris Johnson? Di quella di disconoscere i principi basilari del distanziamento in pienapandemia? Di quella di violare le regole di cautela sanitaria? Di quella di poter infrangere quel diritto alla salute che è uno dei tanti pilastri edificati dalle democrazie europee?
“La libertà propria termina dove inizia quella altrui”. Un concetto non infinito, bensì parziale, che abbiamo sentito tante volte. Ma che in questa stagione di Coronavirus suona più o meno così: la libertà non è diritto di far ammalare gli altri.
Prima ce ne convinciamo, meglio sarà per tutti.