
Anno 2020: salto digitale

"Era biomediatica" così definisce il censis l'epoca in cui viviamo. Completa dipendenza sia dal punto di vista personale che professionale da tecnologie digitali capaci di proiettarci in verità parallele, alienandoci dal contesto reale. Probabilmente è anche un sistema per esorcizzare una vita ormai non fluida,strapiena di pesanti interazioni che filtrano gli attimi centellinando serenità. Il digitale è risposta immediata, è evasione, è certezza incisiva, è conoscenza ma allo stesso tempo partecipa a quel processo di spersonalizzazione che intimidisce e impigrisce le identità comportando l'oscurarsi dei rapporti...veri. È importante la cultura digitale perché è un evoluzione al futuro sopratutto per lo sviluppo economico ma va utilizzata come uno strumento di crescita. L'aspetto umano e quello digitale non sono sullo stesso piano, non possono sostituirsi, invertirsi, compensarsi. Una macchina non può interpretare uno sguardo, percepire l'emozione di un tono di voce, comprendere le vibrazioni di un discorso. Sono concetti banali che non bisogna perdere di vista per il fugace ritmo del tempo.Cresceranno altre tipologie di problemi.Bisogna soffermarsi a riflettere!Sono sistemi inventati dall'uomo e vanno utilizzati dall'uomo non confusi con l'uomo. La difficoltà sta nell'usare la stessa freddezza che la tecnologia insegna agli umani.