
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Dialogo tra sordi
Tre ore dietro le sbarre per non aver capito che quattro coperchi dei rispettivi barattoli si pagavano a parte. Un incubo per padre e figlia arrestati in un grande magazzino a Strasburgo a causa di un evidente malinteso alla cassa.
Ovviamente l’azienda ha affidato ad un tweet le scuse ai malcapitati clienti. I quali avevano strenuamente tentato di spiegare l’accaduto. Niente da fare. Prima l’agente, poi il direttore e quindi la polizia hanno tagliato corto spedendoli al commissariato con l’accusa di furto organizzato. Il caso è parossistico, ma statisticamente può starci.
Quello che invece strabilia è il corto circuito di comunicazione che spesso affiora tra cliente e addetti ai lavori. Un dialogo tra sordi reso difficile – nella maggior parte dei casi – da un pregiudizio negativo che ciascuno riserva all’altro. Qualcuno in passato ci ricordò che a pensar male del prossimo si fa peccato, ma spesso ci si indovina. D’accordo. Ma non facciamone una regola.

Ritrovo nell'articolo del dott.Pariota, quello che sovente vivo tutti i giorni: "l'esser chiari con i clienti".Il mercato, non ci permette di essere approssimativi; la tecnologia poi, non deve assolutamente alimentare il corto circuito di comunicazione, ma deve essere d'aiuto.

Accusa di furto organizzato? Per 4 coperchi dei rispettivi barattoli, poi? L'ottimo articolo del Dott. Pariota e le interessanti riflessioni che condivido di Gianluca Gallina, a mio avviso danno contezza, in una visone allargata, dell'imbarbarimento sociale che stiamo vivendo, non soltanto nei rapporti clienti/addetti ai lavori; questo anche a causa dell'evoluzione comunicativa, tutta apparenza e talvolta eccessivamente personalistica, che ci fa forse perdere di vista la giusta percezione del contesto esterno di riferimento (illudendoci e avendo la presunzione di essere i soli oggettivi, interrompiamo il corretto processo di comunicazione con gli altri). Grazie dello spazio di riflessione e buon fine settimana

Risposta al Direttore Elio pariota sulla nota “Dialogo tra sordi” Caro Direttore, ci risiamo. In un mondo globalizzato, è impensabile che nella civile terra teutonica ci possa essere incomprensione tra tutori dell’ordine e cittadini europei in circolazione nei territori della Comunità Europea. In quale orrida palude è rotolata la supponenza suprematista che pretende di imporre la sua weltanschauung al mondo intero? Questa è di certo una stimmung perversa, in quanto priva delle previe misure di una paideia linguistica da destinare, prima di tutto, ai responsabili dell’ordine pubblico. E, poi, si dice degli italiani!