
Sabato 19 Mar, 2016
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Educare prima che punire
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Sarò chiaro: a me l’idea di presidiare le scuole con tanto di agenti in uniforme e cani antidroga non mi persuade affatto. Ovviamente non per lasciare impuniti eventuali spacciatori, ma perché immagino il clima surreale che si verrebbe a creare tra studenti e forze dell’ordine in ambienti dove la produzione del sapere dovrebbe rimanere serena, esclusiva e sovrana.
E’ successo che a Bologna alcuni dirigenti scolastici hanno richiesto l’intervento della Polizia per scovare partite di droga all’interno dei plessi, al fine di tutelare anche i tanti genitori che chiedono controlli rigidi sul fronte della circolazione di sostante stupefacenti. Detto fatto. Agenti a go-go, cani dal fiuto speciale, perquisizioni ai ragazzi e via dicendo. Tutto legittimo, per carità. Così come pertinente è stata la precisazione del procuratore aggiunto di Bologna sul fatto che università e scuole non possano godere di una sorta di extraterritorialità.
La cosa è approdata in Parlamento e pare che abbia contribuito a spaccare più di un fronte politico. Ma qui non si tratta di cavalcare un’ideologia. Qui è in gioco la capacità degli operatori dell’educazione e del diritto di gestire con intelligenza una preoccupazione che serpeggia costantemente nelle famiglie con figli adolescenti. Educare prima che punire. O no?