Europa, non tutto è perduto
Europa. La grande assente nei confronti dell’Italia in piena emergenza Coronavirus. Gli aiuti sono arrivati da Cina, Russia, Cuba, Brasile, Albania, Stati Uniti...
Dall’Unione Europea solo stucchevoli, estenuanti tavoli di aspro confronto.
Ma non tutto è perduto. Il nostro Paese riscopra la propria vocazione diplomatica per ottenere da Bruxelles l’auspicato cambio di rotta. Non si tratta di andare con il piattino in mano da tedeschi, olandesi, austriaci e finlandesi, baluardi del rigore di bilancio; e non si tratta neppure di sventolare il vessillo di una solidarietà per alcuni anche un po’ retorica.
Viceversa occorre far loro comprendere – insieme ai tanti che soffiano sul fuoco dell’indignazione – che ildisegno europeo dei Padri Fondatori è molto più ambizioso e utile di quanto nostalgie sovraniste lascinopensare. Pace, benessere e sicurezza devono caratterizzare il nostro vivere l’Europa.
E vanno ben oltre l’ossessiva rincorsa a qualche conto in ordine.