
Venerdì 01 Mag, 2015
L'editoriale del direttore Elio Pariota: #Expo2015, molto più di una Fiera
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Si alza il sipario sull’Expo 2015 di Milano. Una grande kermesse che per sei mesi farà dell’Italia il centro di gravità internazionale.
Attesi 140 Paesi, più di 1000 ministri e oltre 1 miliardo di euro di investimenti. Non proprio un bazzecola.
E poi il taglio, particolarissimo: si parlerà di alimentazione, dunque di cibo, ossia di quella primigenia identità culturale che accomuna un popolo e lo lega alla propria tradizione.
Quel cibo che manca o che è abbondante, quel cibo malamente distribuito sul Pianeta che scolpisce le disuguaglianze tra ricchi e poveri, quel cibo che racchiude i profumi, le grandezze e le sofferenze di una terra.
Difficile dire quanto ci sia di spreco di soldi e di ipocrisia in questi eventi. Una Fiera è una Fiera, ma l’Expo “deve” ambire ad andare oltre l’angusto recinto dell’ovvio. Ricordo a me stesso ciò che avvenne qualche decennio fa in Spagna in occasione dell’Expo di Siviglia sul tema de “L’era delle scoperte”: fu l’occasione di una straordinaria rinascita culturale e turistica di cui ancora oggi i nostri cugini iberici raccolgono i frutti. Il food – tanto per utilizzare un inglesismo un po’ modaiolo – rappresenta uno dei capisaldi del nostro intramontabile Made in Italy.
Puntiamoci con decisione perché tutto il mondo ci guarda. Facciamogli capire che l’Expo non vive di corruzione e di tangenti, ma rappresenta la faccia pulita ed eccellente di un Paese che in questi giorni si mette orgogliosamente in vetrina.