
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Grexit, il fallimento di Europa S.p.A.
Comunque vada il referendum greco rappresenta un fallimento per tutti: per gli uomini della Troika (BCE, FMI, UE) incapaci di teorizzare una via diversa dal rigore e dall’esazione dei propri crediti; per il duo Tspiras-Varoufakis che rischia di passare alla Storia per aver portato il Paese sull’orlo dell’abisso; per noi cittadini di un’Europa troppo poco dei popoli e molto delle banche. Intendiamoci, i debiti vanno sempre onorati, pena la credibilità stessa di un’area che della stabilità monetaria vorrebbe fare il proprio Vangelo. Eppure la gestione della crisi rivela un’impressionante serie di errori: l’aver ammesso con troppa disinvoltura la Grecia nella Ue, priva com’era dei conti in ordine; l’aver vigilato sulla puntualità dei pagamenti in luogo dell’aver agito per favorire la crescita di quel piccolo Paese; l’aver irrigidito le posizioni dinanzi alla cocente prospettiva di un inevitabile default. Una condotta da dilettanti allo sbaraglio, come qualcuno l’ha definita. Sullo sfondo resta una Grecia economicamente a pezzi e un popolo di orgogliosa e millenaria tradizione che teme di non ritrovarsi più. E resta la nostra amarezza di far parte di un’Europa S.p.A. - il cui 51% è detenuto dalla Germania - che dopo Grexit ha definitivamente abdicato al proprio ruolo di costruttore di un’ampia e duratura coesione sociale.