
Sabato 14 Nov, 2015
Il Nemico in casa
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Scrivo mentre le immagini degli attentati di Parigi scorrono sul video. E’ un’odissea. Centinaia di morti e feriti, vittime di azioni terroristiche coordinate da menti tutt’altro che sprovvedute. Qualcuno ha ricordato le parole di Oriana Fallaci: “Non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti i terroristi sono islamici”. Eppure tra le fila di coloro che inneggiano alla Guerra Santa vi sono non pochi occidentali. E’ la prova di un disegno molto più complesso che mira a delineare su scala planetaria inediti rapporti di forza e a costruire un nuovo ordine mondiale. Dietro tutto questo c’è l’Isis e soltanto l’Isis? Non lo crediamo. Dietro gli attacchi di Parigi c’è tutto il retroterra di contraddizioni della nuova politica di potenza versione post-duemila. Il nemico in casa mette a nudo l’inadeguatezza dei massimi organismi internazionali nell’affrontare con lucidità la questione mediorientale e l’instabilità dei Paesi della riva sud del Mediterraneo. La paura e l’orrore sparato in casa dalle immagini cruente della tv ha un solo scopo, e ben preciso: quello di farci perdere le certezze sulle quali - dal secondo dopoguerra ad oggi - è stata edificata una società imperniata sui valori della libertà, della tolleranza, della democrazia. E’ troppo facile invocare soluzioni militari immediate; ma su quale terreno, con quali mezzi e – soprattutto – contro chi? Oggi è il momento del cordoglio. Ma da domani le azioni di intelligence dovranno gioco forza essere potenziate. Perché il terrorismo non aspetta. Le minacce di colpire a breve Roma, Londra e Washington vanno prese molto sul serio.