
L’EDITORIALE DEL DIRETTORE ELIO PARIOTA: OPZIONE CINESE PER L'EUROPA

Certo tutto può essere. Anche che con queste alleanze, ora qui, ora di la, la sostanza non cambi granché. E' il sistema del "libero mercato " che ha evidentemente limiti (prima o poi di saturazione) nel tempo e nella morale . Si morale, perché appunto immorale. La legge del più forte che mangia il più debole non è degna dell'uomo.

Egregio Signor Elio Pariota Io penso che l'Europa debba contare sulle proprie forze. Costruendo un Europa realmente unita ; non solo sotto forma monetaria... Distinti saluti Alessio Parlato

La tentazione ok ma l'opzione...improponibile!!! O cinesi??? Uno dei motivi della ns crisi economica sono loro!!! Loro osservano, imitano, imparano velocemente e...soprattutto lavorano il triplo di noi! Stringere maggiormente rapporti commerciali e politici con loro significherebbe annullarci completamente!

Gentilissimo direttore, diciamo che più che interesse dell' Italia e degli italiani, soprattutto i commercianti e artigiani che si vedono copiare in tutto e per tutto, è interesse della Cina, che ha già colonizzato l' Italia, tenere in vita l'Eurozona per poter continuare a investire sempre di più, soprattutto in Italia, dove i cinesi investono i loro fondi sovrani, grazie ad una mancanza di particolari meccanismi di controllo degli investimenti esteri e inoltre la presenza di imprese che hanno bisogno di liquidità, in questo periodo storico vietata dalla politica dell' austeriti dettata alle banche dalla BCE e dal FMI , i cinesi si ritrovano a far da padroni in Italia, ma la cosa non è a senso unico perché tutto ciò molto probabilmente conviene al nostro governo e alla sua politica monetaria, che a causa della politica di Trump non si trova ad un bivio ma per forza deve seguire una direzione obbligatoria.... .Italia e italiani ancora da svendere? Sicuramente la Cina non ha la nostra stessa politica riguardo al lavoro e sprechi!

Egregio Direttore,anche se pur realistico che la Cina può costituire la nuova "frontiera " o meglio la nuova sponda di un mondo sempre più "confuso" bisogna valutare quanto l'eventuale spostamento verso l'Oriente alla lunga non possa costituire un pericoloso sbilanciamento dei due storici blocchi che bel bene o nel male hanno garantito un pur precario equilibrio.