
Venerdì 13 Feb, 2015
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Privacy in soffitta
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Alzi la mano chi crede ancora nella difesa della privacy. Se persino un colosso come la Samsung ha avvertito gli acquirenti delle proprie smart tv di spegnere la televisione prima di parlare di temi familiari o personali giudicati “sensibili”, allora non illudiamoci. Siamo spiati.
Siamo in un mondo orwelliano dove ognuno può sapere tutto di tutti; dove i nostri dati, le nostre abitudini, i nostri vizi, le nostre preferenze, sono a disposizione di qualsiasi altro utente planetario.
In realtà siamo vittime della nostra bramosia tecnologica. Il pensiero di poter disporre di una tv intelligente che ci riconosca vocalmente (e non solo dal telecomando) ci eccita, ci dà la sensazione di un controllo totale su tutto ciò che ci circonda.
Certo – precisa l’azienda coreana – le funzioni di controllo vocale possono essere disabilitate dall’utente. Ma chi di noi lo farebbe? Chi si sogna di perdere un controllo a distanza così suggestivo, peraltro azionabile a voce standosene sprofondati sul divano del salotto di casa? E fa nulla se la smart tv accesa possa catturare le innocenti conversazioni familiari. Non è così anche per gli smartphone?
La tecnologia ha relegato la nostra privacy in soffitta. Tutto vero. Ma che tristezza.