
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Quella fiducia da recuperare

La ripresa c'è e si vede

Caro Direttore, sarà perchè ormai nell'aria si sente odore di primavera, nonostante i colpi di coda; sarà perchè la stiamo aspettando con grande forza, si incomincia a diffondere l'idea che una qualche ripresa sia nel vento che ha spirato (lui si) forte in questi giorni. Tuttavia guardandoci bene intorno e accettando che non avvengano fatti straordinari a cambiare il corso dell'economia, quest'anno potremo avere si una crescita dell'1% rispetto allo corso anno, ma questo ci permetterà solo di invertire la tendenza avendone valori positivi ancora inferiori alla media dell'eurozona. E tuttavia il Paese si sta rimettendo in marcia, sta raddrizzando le spalle nonostante i mille mali italici, e anche se quello che si respira è solo il profumo della ripresa, come in una delle storielle di Giufà, si sa, il profumo, almeno quello, è gratis!

Caro Direttore, oggi Draghi mette sul mercato italiano 60 miliardi di euri, ripeterà l'operazione mensilmente sino a meta 2016; nel frattempo il dollaro ha conquistato alla valuta europea quasi 20 punti. Queste sono condizioni che per un paese come il nostro, l'80% della nostra produzione nasce dalle piccole e medie imprese, possono considerarsi più che favorevoli. Le certezze le avremo quando il nostro sistema bancario, uniformandosi alle indicazioni della BCE, riaprirà i finanziamenti per il mercato delle infrastrutture, per quello immobiliare e per le PMI. Attendiamo con fiducia e speranza, potrebbe essere questa una delle ultime occasioni.

L'ottimismo deve essere il Manifesto Programmatico delle Istituzioni Europee e Italiane. La speranza è l'ultima a morire, ma noi cittadini italiani ed europei dobbiamo fare il nostro: "ambasciatori di ottimismo". Il gufismo se lo possono permettere solo chi non vuole il "cambiamento". E' questo, oggi, il "nostro coraggio di cambiare". Antonio