
Sabato 29 Ott, 2016
L'EDITORIALE DEL DIRETTORE ELIO PARIOTA: REALTA' VIRTUALE PER IL TERZO SETTORE
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Immergersi in 3D nel pieno delle tragedie del Pianeta: dai campi profughi (65 milioni di sfollati nel mondo nel 2015) all’assedio di Mosul, passando per le endemiche emergenze umanitarie del continente africano. Con la forza dirompente di un caterpillar la realtà virtuale ci proietta nelle situazioni più cruente, suscitando un violento impatto emotivo.
Il terzo settore si organizza. Amnesty International, Save the Children, Oxfam, Unicef si stanno dotando delle più sofisticate apparecchiature per amplificare suoni e voci a corredo di immagini forti. E così droni, video camere ad alta definizione e altre diavolerie del genere finiranno per tenerci incollati sul nostro divano, ad un tempo spettatori e protagonisti di tragici reality.
Ben venga la realtà virtuale se riuscirà a sensibilizzare le nostre coscienze forse troppo “imborghesite” da svariati lustri di vita relativamente comoda. E ben faccia il mondo no-profit a farne un uso appropriato. Purché si tratti unicamente di questo, non di altro.