
Sabato 14 Mar, 2015
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Silenzio? No, grazie
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“Non vale la pena denunciare la violenza sessuale, è troppo umiliante”. Firmato Veronica Luisa Ciccone – in arte Madonna – una delle pop star più apprezzate degli anni Novanta.
Lei che lo stupro lo subì nei primi periodi del suo arrivo a New York rischia – forse inconsapevolmente – di far passare un messaggio di rassegnazione nei confronti di un universo femminile che ha impiegato anni di lotta affinché queste orrende violenze fossero riconosciute e dunque legalmente perseguite.
Perché diciamolo con chiarezza: lo stupro è un reato e come tale va denunciato, sempre; anche quando non si ha cieca fiducia nella giustizia e nei suoi tempi.
Non farlo significherebbe dare la possibilità a squallidi individui di perpetrare le loro bravate da Arancia Meccanica.
Non farlo significherebbe legittimare ogni abuso.
Non farlo significherebbe intimamente accettare la violenza quasi come una propria colpa, da celare sotto la coltre di un imbarazzante silenzio. Ma il silenzio è complice, è accettazione supina anche dello scempio e del sopruso.
Il silenzio è il nemico della libertà.
Il silenzio uccide la dignità umana.