
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Violenza digitale, ma il web c’entra poco

Questo è il frutto della società in cui viviamo, una società che Zygman Bauman definisce "liquida", senza nessuna solidità e punti di riferimento e la rete con i social network ha contribuito a farci immettere in un oceano troppo grande, così grande che qualcuno annega e perde la vita.I social media, come affermava Umberto Eco, danno diritto di parola a LEGIONI DI IMBECILLI, che prima parlavano nei bar senza danneggiare nessuno; ora i leoni da tastiera, connotati da spiccato individualismo sono riusciti a cucire sul petto di Tiziana una lettera scarlatta, dando vita ad un grave episodio di femminicidio.Ancora una volta il mondo virtuale riesce a spegnere e s cancellare il reale.

Si è tornati all' era dell'estetismo ma ai tempi " modernissimi" del 2016 . Con la differenza, che OGGI il "web" non dimentica! Ogni storia ha il suo perchè e non c'è cosa fatta/detta e/o mostrata che possa valere la morte; in qualsiasi forma essa sia avvenuta, ma sicuramente essere più coscienziosi verso la vita vera e non esagerare potrebbe calmare i drammi che giornalmente avvengono e non sempre si vengono a sapere dai media. Sarà un discorso di popolarità degli "attori" ! Se prima "ci" dicevano bevi responsabile! Oggi "ci" insegneranno forse, fai poche foto, non modificate pure il colore della maglietta, usa meno istagram, basta videomania, rispetta il prossimo, pensaci bene, non commentare, poi è virale! ! ! Non so...al web lascio dirimire una questione di moralitá...che forse, si è persa già nei meandri dei famosi motori di ricerca.