
Spaesamento genealogico
Un bambino con due mamme e un papà biologici. E’ accaduto in Grecia, ma la tecnica era già stata sperimentata con successo qualche anno fa in Messico da una equipe americana. Si tratta di una fecondazione in vitro utilizzando gli ovuli di due donne diverse (di cui uno affetto da patologie è da trasferire in quello di una donatrice sana) e il seme del padre. L’obiettivo è nobile: evitare la trasmissione di gravissime malattie genetiche. La scienza va avanti, ma i dubbi etici sono destinati a pesare come macigni: si va da chi teme che possa spianarsi la strada alla creazione di figli su misura; a chi si domanda se e quando, raccontare al proprio figlio com’è nato; passando per coloro che temono di mettere al mondo una prole più sana, ma confusa sulla propria identità. Onde evitare questo “spaesamento genealogico” gli esperti sollecitano un dialogo costante. Tutto vero. Ma ho la vaga sensazione che il nostro modello sociale sia assai più incline ad accettare malattie mortali piuttosto che bambini con tre genitori.