
Sabato 28 Mar, 2015
L'editoriale del direttore Elio Pariota: Quel capitale umano che se ne va
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E’ giunto il momento di fare qualche conticino. Tanto per capire se il costo dell’istruzione nel nostro Paese ritorni o meno come valore aggiunto sul territorio nazionale.
Le pulci ce le ha fatte l’ultimo Rapporto 2014 sull’Education dell’OCSE di Parigi. Sentite un po’: l’Italia negli ultimi 6 anni ha speso qualcosa come 23 miliardi di euro per istruire dalla culla alla laurea una pattuglia di circa 150 mila persone (saldo netto tra chi entra e chi esce) che sono andate a cercare fortuna altrove, fuori dai nostri confini domestici.
Si tratta di una cifra abnorme, un’autentica mannaia finanziaria che aumenta a dismisura incrementando la ricchezza di altri Paesi.
Qui non stiamo parlando di fuga di cervelli; qui si parla di una triste, silente, rassegnata forma di emigrazione post-Duemila, in gran parte costituita da laureati.
Un capitale umano che se ne sta andando – privato com’è di adeguate prospettive occupazionali – e che fornisce il drammatico spaccato dell’impoverimento del nostro Paese. Urge che il governo metta in agenda questa priorità.
Finanziare laureati che arricchiranno altri Paesi e importare manodopera assai meno qualificata non mi sembra un grande affare. O no?