Via col vento in soffitta
Sull’onda dell’indignazione internazionale per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte della polizia di Minneapolis, “Via col vento” – al sesto posto nella classifica delle più grandi pellicole di sempre - è stato temporaneamente ritirato dalla piattaforma streaming HBO Max.
“Raffigura pregiudizi etnici e razziali che al tempo erano dati per assodati nella società americana”, ha spiegato un portavoce della celebre tv a pagamento.
Insomma, un film del 1939 finisce in soffitta nel 2020 perché intriso di una buona dose di pregiudizio razziale.
Cosa indubitabile, per carità, sol che si ascolti il doppiaggio della fedele schiava Mami: un monumento alla discriminazione.
Mi chiedo, tuttavia, se andando per questa strada non rischiamo di perderci nel labirinto dell’assurdo.
Quanti film a sfondo razziale dovremmo eliminare e quante biblioteche dovremmo svuotare per estirpare le radici del razzismo?
Siamo seri. Forniamo ai giovani l’armamentario culturale per non cadere nella vergogna del pregiudizio e della discriminazione basati sul colore della pelle.
Il seme dell’odio non lo si combatte con la censura del vecchio. Lo si distrugge con la cultura del nuovo.