
Mercoledì 24 Feb, 2021
L'educazione finanziaria con i fondamentali: il risparmio
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a cura di Costantino Formica, Professore straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università Telematica Pegaso
In base a quali fattori si determinano la propensione al consumo e al risparmio delle famiglie? Uno dei fattori fondamentali è certamente la fiducia. E’ interesse generale a che il risparmiatore rafforzi la propria fiducia nei confronti di coloro che vanno a caccia di risparmi a livello professionale e di missione, anzitutto cioè da parte degli intermediari finanziari. I fattori che influenzano la scelta sono molteplici:
- Il tempo, anzitutto, in quanto tutti gli strumenti finanziari hanno prestazioni distanziate nel tempo;
- La stessa propensione al consumo è dettata dal tempo; infatti il risparmiatore rinvia il consumo, con la speranza di moltiplicarlo in futuro;
- Oppure, magari, perché il risparmiatore intende accumulare per poter investire successivamente;
- La scelta di investire è l’alternativa al mancato o al rinvio del consumo e questa scelta richiede la necessità, di solito, dell’intermediario finanziario, che orienta alla scelta dell’investimento;
- Il risparmiatore può scegliere di non consumare perché non si fida oppure non è in possesso di informazioni che gli consentano di operare scelte di consumi o investimenti in maniera sicura e appropriata.
Che succede su il risparmio finisce nel materasso?
Succede che aumenta il risparmio ma non crescono gli investimenti: l’economia non cresce o, in ogni caso, non cresce grazie al risparmio.
Ma perché il risparmio non va verso gli investimenti?
- Non c’è fiducia dei risparmiatori verso gli intermediari finanziari, i cosiddetti “prenditori”;
- Le regole del mercato e dalla normativa di riferimento non sono conosciute o percepite come affidabili;
- Le informazioni esistenti non sono adeguate per garantire un investimento a basso rischio;
- Prevale una componente di istinto di conservazione molto vicina alla paura dell’ignoto.