
Mascherine anti-Coronavirus e stampa 3d? Ecco il brevetto firmato Pegaso
Non possiamo più nasconderci.
Il Covid-19 ha messo in ginocchio l’Italia. Il numero degli infetti è in continuo aumento, anche se la famosa curva del contagio sembra avviarsi all’appiattimento.
Non eravamo pronti ad affrontare una simile crisi e il campanello d’allarme arriva dalla mancanza delle mascherine protettive, unica vera precauzione contro il contagio. Molti hanno provato a combattere la scarsità fabbricando artigianalmente delle mascherine.
C’è un grave problema.
Queste mascherine non ci assicurano l’immunità personale contro il virus e, soprattutto, ci lasciano infettare gli altri perché non rispettano gli standard imposti dalla comunità scientifica.
In poche parole, le mascherine fai-da-te non funzionano.
3d Mask, la soluzione del team di ricerca Unipegaso
La soluzione, come in tutte le crisi, proviene da coloro che sono capaci di pensare fuori dagli schemi.
L’esempio è dato da Unipegaso con il il 3D CEL, l’equipe scientifica formata da ricercatori e da professori dell’ateneo.
Il team Unipegaso ha brevettato la 3D Mask, la mascherina anti-Covid ffp2 composta da biopolimeri, prodotta con stampante 3D.
Ecco la nuova 3D Mask brevettata dal team di ricerca Unipegaso
I vantaggi della 3D Mask
Ma cos’ha di speciale in confronto alle mascherine attualmente in commercio?
- È conveniente. Innanzitutto, i materiali usati per produrre la miscela della 3D Mask sono più facilmente reperibili. E questo abbatte i costi di produzione. Ma la grande innovazione è lo snellimento del processo produttivo.
- Non c’è bisogno di un enorme macchinario industriale per avviare la produzione in scala di queste mascherine, ma di stampanti 3D di dimensioni più ridotte.
- È più ergonomica. Il materiale usato per queste mascherine si adatta perfettamente, rendendo l’area protetta del viso meno vulnerabile al virus. Inoltre si tratta di un composto morbido, in grado di coprire il volto limitando gli sfregamenti sulla pelle.
- È riutilizzabile, perché si può lavare. A differenza delle mascherine tradizionali (che hanno un’efficacia massima di 8 ore) la 3D Mask potrà essere utilizzata più volte prima di essere gettata nell’immondizia.
- A proposito di immondizia, lo sai che le mascherine comuni vanno gettate nell’indifferenziata? Ecco che arriviamo all’ultimo vantaggio della 3D Mask: è riciclabile. Il nuovo materiale è perfettamente riciclabile e lo potremo riutilizzare per nuovi scopi, evitando di creare immondizia indifferenziata e di inquinare.
Finalmente una risposta tutta italiana fornita da Unipegaso per affrontare, con nuove armi, l’emergenza Coronavirus ormai diventata di portata globale.
L’obiettivo di questa ricerca è, come affermato dal presidente dell’Università Telematica Pegaso Danilo Iervolino, quello di mettere “a disposizione di tutti il bagaglio di conoscenze degli esperti con gli obiettivi di contribuire a garantire la salute delle persone, sostenere la Sanità in affanno e aiutare il settore produttivo del Paese a ripartire".
Se sei interessato al progetto, ecco il link per il download.
Per informazioni più dettagliate, guarda il video: