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UniversitàStudente lavoratore: diritti, agevolazioni e vantaggi di un’università online
Martedì 20 Mag, 2025

Studente lavoratore: diritti, agevolazioni e vantaggi di un’università online

Anche se la maggior parte di chi si iscrive all’università studia a tempo pieno, una fetta di iscritti affianca allo studio anche un’attività lavorativa, per finanziarsi lo studio o per puntare a degli avanzamenti di carriera. Secondo una recente indagine di CGIL, UDU e FDV, gli studenti lavoratori rappresentano il 17% del totale.

La legge, i contratti collettivi nazionali del lavoro e i regolamenti d’ateneo prevedono delle specifiche agevolazioni per chi rientra in questa categoria: in questo articolo vedremo tutto quello che c’è da sapere (fonte).

Studenti lavoratori: i requisiti da rispettare

Ad attribuire lo status di studente lavoratore è il singolo ateneo. Ogni università fissa non solo i requisiti da rispettare per ottenere questa qualifica, ma anche le modalità da seguire per presentare richiesta di riconoscimento dello status e i documenti da consegnare.

Anche se ci possono essere delle differenze tra le varie università, in genere viene considerato studente lavoratore chi è iscritto a un corso di laurea di un ateneo riconosciuto dal MIUR e che, alternativamente:

  • Ha un contratto di lavoro dipendente non occasionale;

  • Ha un contratto di collaborazione di tipo co.co.co;

  • Ha un’attività d’impresa o svolge un’attività di lavoro autonomo o come libero professionista.

Per il riconoscimento della propria condizione è necessario presentare all’ateneo un’apposita domanda, allegando una copia del contratto di lavoro dipendente o un documento che dimostri l’iscrizione alla Camera di Commercio o a un albo professionale oppure l’apertura della partita IVA a proprio nome.

Quali sono le agevolazioni per studenti lavoratori all’università

Chi studia e lavora in contemporanea ha diritto ad accedere a varie agevolazioni. Alcune di queste sono riconosciute dalla legge e vengono applicate a tutti gli studenti lavoratori, altre si applicano solo a una parte degli studenti, perché previste in specifici CCNL o decise singolarmente dagli atenei.

Le agevolazioni per studenti lavoratori: cosa dice la legge

La principale norma di legge che definisce i diritti degli studenti lavoratori è lo Statuto dei Lavoratori, la Legge n.300/1970. L’articolo 10 della legge garantisce il diritto a:

  • Richiedere turni di lavoro che agevolino la frequenza e la preparazione degli esami;

  • Non essere obbligati a fare straordinari o a lavorare durante le giornate di riposo settimanale;

  • Ottenere permessi giornalieri retribuiti per sostenere gli esami.

Il permesso retribuito copre una sola giornata per ogni esame, anche se questo si svolge in più sessioni e viene concesso a prescindere dall’esito della prova. Inoltre, la stessa legge prevede che il datore di lavoro possa richiedere una certificazione che dimostri che il lavoratore abbia effettivamente preso parte all’esame.La Legge n. 53/2000, all’articolo 5, ha introdotto per i lavoratori dipendenti impegnati nello studio il diritto a richiedere un congedo formativo dal lavoro. Il congedo:

  • Può essere richiesto dai dipendenti impiegati da almeno 5 anni nella stessa azienda;

  • Ha una durata massima di 11 mesi;

  • Non è retribuito, non consente di maturare anzianità di servizio e non è cumulabile con le ferie, con la malattia o con altri congedi.

Il datore di lavoro può rifiutare la richiesta di congedo o può rinviarla a un altro momento, motivando la sua scelta con comprovate necessità organizzative.Altre agevolazioni per gli studenti lavoratori sono contenute in diversi CCNL, come quello del credito, dei metalmeccanici e del commercio. Per conoscere in dettaglio le agevolazioni spettanti ai dipendenti impiegati in un determinato settore è necessario consultare i contratti in vigore. Alcune delle misure più note e diffuse tra quelle a sostegno del diritto allo studio dei lavoratori includono:

  • 150 ore di permessi studio. Questo monte di ore, generalmente retribuite, può essere utilizzato nell’arco di un triennio. Il CCNL di riferimento definisce non solo le modalità di richiesta, ma anche il numero massimo di richieste che possono essere presentate al datore di lavoro rispetto al totale delle persone impiegate;

  • Giorni di permesso per il conseguimento del titolo. Alcuni contratti collettivi permettono di richiedere, ad esempio, 5 giorni di permesso per il titolo triennale e 3 giorni per il titolo magistrale;

  • Permessi straordinari non retribuiti. Grazie agli accordi sindacali, i lavoratori di alcuni settori possono usufruire di un certo numero di giorni di permesso non retribuito ogni anno.

Studente lavoratore e tasse universitarie: i vantaggi

Nel proprio regolamento d’ateneo, ogni università è libera di inserire ulteriori misure a sostegno degli studenti lavoratori. Alcuni atenei, ad esempio, prevedono sconti sulle tasse o sulle rette di iscrizione a chi ha lo status di studente lavoratore e ottiene un certo numero di crediti formativi.

Chi desidera conciliare al meglio le attività di studio e di lavoro può iscriversi a un’università digitale, come Pegaso, Mercatorum o San Raffaele Roma. Grazie alle lezioni disponibili 24 ore al giorno, queste università garantiscono una formazione accessibile anche da parte di chi ha un lavoro a tempo pieno.I titoli di studio rilasciati dagli atenei telematici riconosciuti dal MIUR hanno lo stesso valore legale di quelli ottenuti presso gli atenei tradizionali e permettono di usufruire di tutti i diritti previsti dalla legge per gli studenti lavoratori, come i permessi retribuiti per sostenere gli esami o la possibilità di richiedere un congedo per dedicare tempo alla propria formazione.

FAQ

Uno studente universitario può lavorare?

Sì, il diritto al lavoro e il diritto allo studio sono entrambi garantiti dalla legge, che li promuove anche attraverso delle agevolazioni per chi ha lo status di studente lavoratore.

Che agevolazioni ha lo studente lavoratore?

Per legge, lo studente lavoratore può usufruire di permessi retribuiti per sostenere gli esami, può chiedere un congedo formativo e può beneficiare di turni e orari di lavoro flessibili. Inoltre, i CCNL possono prevedere ulteriori permessi, retribuiti e non.

Come funziona l’università per gli studenti lavoratori?

I programmi e le modalità di esame sono gli stessi per tutti gli studenti, a prescindere dal loro status. Ogni ateneo può decidere di offrire servizi dedicati agli studenti lavoratori, per favorire la conciliazione tra studio e lavoro, o di introdurre sconti sulle tasse.