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Dottorato di Interesse Nazionale in Equity, Diversity and Inclusion

Descrizione del corso

Il Corso di Dottorato di Ricerca è progettato per approfondire scientificamente il tema della diversità, delle diseguaglianze e dell'inclusione in diverse forme, riconoscendone i molteplici aspetti. Affinché la diversità possa dispiegare il suo potenziale è necessario, tuttavia, che elementi di tipo macro, come l'impianto normativo e le politiche economiche internazionali, nazionali e regionali, o di tipo micro, come le pratiche lavorative in ambito privato come in quello pubblico, forniscano le precondizioni adeguate a garantire, da una parte, opportunità eque che tengano conto delle caratteristiche uniche degli individui, e, dall'altro, logiche di inclusione che favoriscano la capacità dei singoli di contribuire al miglioramento di una comunità di riferimento più o meno ampia. Per la progettazione del Corso, che mira proprio a identificare gli strumenti idonei alla predetta valorizzazione, sono stati interpellati stakeholder (parti interessate) afferenti al settore produttivo e a quello accademico. Le tematiche di ricerca e le attività di formazione co-progettate tengono, infatti, conto non solo delle possibilità di avanzamento scientifico sui temi, ma anche della necessità di promozione dello sviluppo economico e del sistema produttivo negli ambiti di riferimento identificati dai curricula in cui è tripartito il Corso. Il Collegio dei Docenti ha programmato un percorso formativo e di ricerca dei dottorandi coerente con gli obiettivi formativi di cui si dirà in seguito e con la generale pianificazione strategica degli Atenei coinvolti. Sul punto si evidenzia che le attività proposte ai dottorandi sono coerenti con gli obiettivi formativi e con i profili professionali in uscita previsti e si differenziano chiaramente dalla didattica di I e II livello erogata dagli Atenei. Più nel dettaglio, le attività tengono conto del necessario bilanciamento tra tematiche altamente specifiche e tematiche generali volte a colmare carenze formative e a garantire la necessaria preparazione di carattere metodologico.

Sono inoltre previste attività di formazione incentrate sui sistemi di ricerca europei e internazionali, oltre che approfondimenti inerenti alla comunicazione scientifica (tecniche di scrittura di articoli scientifici e di presentazione dei risultati della ricerca). Sotto il profilo dell'internazionalizzazione, il Corso di Dottorato porrà grande attenzione alle attività di visting scholar, sia dei docenti che degli studenti, anche con riferimento ad eventuali inbound stranieri. È previsto un calendario delle attività che si ritiene adeguato in termini quantitativi e qualitativi e che sarà arricchito anche dalla partecipazione di esperti appartenenti al mondo accademico, produttivo e socioculturale che possano integrare la formazione dei dottorandi con riferimento all'accesso a finanziamenti competitivi o alla formazione all'imprenditoria. Il coinvolgimento dei dottorandi in attività didattiche (non sostitutive di quelle realizzate dai docenti di ruolo) e di terza missione sarà improntato a favorirne la crescita senza limitarne le attività di ricerca scientifica. Il processo di crescita dei dottorandi sarà favorito altresì da momenti di confronto tra pari, dalla periodica presentazione degli avanzamenti nei percorsi di ricerca individuali e dalla partecipazione a congressi e scuole di formazione (summer school) nazionali o internazionali. La numerosità e la eterogeneità disciplinare del Collegio dei Docenti si ritiene coerente con il numero dei curricula e con il numero atteso di dottorandi. Nella designazione dei tutor accademici e degli eventuali co-supervisori aziendali si terrà conto della necessità di garantire un adeguato supporto ai dottorandi, limitando quindi il numero di affidamenti. Ai dottorandi saranno messe a disposizione adeguate strutture e risorse per l'espletamento delle proprie attività di ricerca.

A tal proposito, il Corso di Dottorato sarà dotato di un sistema di monitoraggio atto a identificare le necessità dei dottorandi e l'utilizzo dei fondi messi loro a disposizione. Il sistema di monitoraggio terrà conto altresì dei risultati ottenuti periodicamente dai dottorandi, con riferimento alle pubblicazioni realizzate individualmente o in collaborazione e alle attività didattiche e di terza missione. Al fine di garantire l'opportuna verifica in itinere circa l'evoluzione culturale e scientifica delle aree di riferimento coinvolte, si provvederà a nominare un Board of Advisors, anche di livello internazionale, che possa proporre azioni di miglioramento che saranno prese in considerazione in uno con quelle emergenti dalle rilevazioni delle opinioni dei dottorandi. Al progetto formativo e alle attività di ricerca dei dottorandi sarà data opportuna visibilità sui siti internet degli Atenei coinvolti che conterranno anche il curriculum dei docenti appartenenti al Collegio, informazioni sull'organizzazione del Corso e sui servizi per i dottorandi.

Obiettivi formativi

Il Corso prevede un'articolazione in tre curriculum, ciascuno con un focus disciplinare diverso che, pur prevedendo occasioni di formazione e di ricerca comuni, finirà per definire profili formativi in uscita eterogenei e fortemente caratterizzati. Ai dottorandi sarà garantita una comune formazione di base volta a implementare le proprie conoscenze e competenze in materia di metodologia della ricerca scientifica che sarà poi strumentale rispetto alla possibilità di approfondire le tematiche oggetto di studio, rispondendo a domande di ricerca rilevanti per le diverse aree scientifico-disciplinari dei singoli curriculum. Con riferimento alla metodologia della ricerca, sia qualitativa che quantitativa, si adotterà un approccio volto alla comprensione di sistemi sempre più complessi ed interconnessi (Systems Thinking e System Dynamics) al fine di valorizzare le interdipendenze tra elementi sovente trattati in maniera verticale. Al fine di consentire ai dottorandi di disporre di tutti gli strumenti idonei a progettare e realizzare la propria attività di ricerca, si provvederà, già dalla prima fase del Corso, a garantire una formazione adeguata anche in termini di datasetting e di utilizzo ed interpretazione dei risultati derivanti dall'applicazione dei principali software per l'analisi dei dati. Contestualmente, i dottorandi approfondiranno il tema della diversità e le diseguaglianze attraverso lo studio delle sue differenti declinazioni (di genere, anagrafica, di etnia, culturale, religiosa, psicologica, fisica, territoriale, economica e sociale) secondo un approccio multidisciplinare, interdisciplinare e transdisciplinare, in modo da avere una comune cornice generale di preparazione che gli consenta poi di affrontare con le adeguate basi i differenti percorsi curriculari. Coerentemente con la partecipazione industriale al partenariato, le attività formative saranno proiettate anche nell'ottica di un'attività di ricerca orientata e finalizzata a una ricerca applicata volta a risolvere problematiche e a garantire la valorizzazione concreta della diversità. Passando all'analisi dei principali obiettivi formativi dei curriculum in cui sarà articolato il Corso, si evidenzia che gli stessi affronteranno il tema della diversità, dell'equità e dell'inclusione sotto un profilo psico-pedagogico, architettonico-ingegneristico ed economico-manageriale. Il percorso previsto per il curriculum denominato “Istruzione e benessere psico-sociale” si concentra sullo sviluppo, lo studio e l'analisi dell'educazione inclusiva per promuovere la diversità, fornire pari opportunità, tenuto conto delle peculiarità e delle differenze, al fine di intraprendere azioni che creino un ambiente di apprendimento e di lavoro che sia realmente inclusivo e senza barriere. Un focus speciale sarà dedicato allo studio del funzionamento psichico del singolo individuo e delle sue relazioni interpersonali in diversi contesti di vita, secondo l'approccio della psicologia differenziale e culturale. Infine, si intende promuovere un approccio di salute pubblica e di epidemiologia sociale all'analisi della distribuzione sociale di salute e malattia a livello di popolazione. L'obiettivo formativo del curriculum denominato “Pianificazione e Progettazione urbana circolare e inclusiva” consiste nel dotare il dottore di ricerca degli strumenti teorici e pratici necessari alla conoscenza dello studio della città come “sistema complesso” in continuo cambiamento dove si delineano nuove incertezze, squilibri, conflitti, diversità e marginalità tra le generazioni attuali e quelle future. La pianificazione e la progettazione integrata ed evolutiva, fondata sull'economia ecologica, diventa la componente fondamentale della transizione verso uno sviluppo sostenibile e umano degli insediamenti urbani. In questo contesto, il patrimonio culturale e paesaggistico è considerato una risorsa per favorire un'inclusione capace di ridurre i fenomeni di marginalità, nella prospettiva dell'economia circolare. In ultimo, il profilo curriculare denominato “Ecosistemi e dinamiche socioeconomiche per la sostenibilità e l'inclusione” sarà focalizzato sull'approfondimento teorico ed empirico di elementi del comportamento organizzativo, riguardo al tema della diversità e dell'inclusione, tanto con riferimento ai determinati di tipo macro, quanto a livello micro. Più nel dettaglio, l'aspetto macro avrà una prospettiva, in larga misura di carattere giuridico, storico-economico e sociologico e comparativo internazionale, volta ad approfondire le origini e il funzionamento di strutture istituzionali che regolano la vita economica e sulla possibilità di ridurre i divari esistenti tra Paesi e tra le diverse aree geografiche nazionali. L'aspetto micro guarderà invece al comportamento organizzativo aziendale, ponendo l'attenzione sulle dinamiche di funzionamento del governo d'impresa e sulla responsabilità sociale della stessa, sia di tipo interno che di tipo esterno.

Sbocchi occupazionali

Per comprendere la potenzialità occupazionale del Corso è opportuno fare riferimento ad alcuni elementi di contesto, riconducibili alla crescente attenzione sui temi in cui è incentrato e alla recente evoluzione dell'impianto normativo. Sotto il primo punto di vista, stando a quanto segnalato dal “Global Parity Alliance: Diversity, Equity and Inclusion Lighthouses 2023” redatto da World Economic Forum e McKinsey, sebbene gli sforzi orientati a riconoscere la diversità e a garantire equità e inclusione varino a seconda dei settori e delle aree geografiche, un numero crescente di manager ne sta riconoscendo l'importanza. Infatti, nel 2020, le risorse finanziarie spese dalle aziende per iniziative legate a questi temi è stato stimato pari a 7,5 miliardi di dollari e si prevede che raddoppierà entro il 2026. Chiaramente, la crescita descritta è frutto della necessità di garantire alle aziende legittimazione e citizenship in un contesto caratterizzato da crescenti pressioni di classi eterogenee di stakeholder. Oltre al proliferare di gruppi di opinione interessati a promuovere logiche inclusive, è in forte crescita, infatti, l'attenzione da parte dei consumatori a scegliere prodotti e servizi realizzati da aziende che abbiano la CSR al centro della propria agenda. La relazione con clienti non esaurisce, tuttavia, il rapporto tra impresa e mercati quando si tratta di attenzione al tema della diversità. Con riferimento all'approvvigionamento di risorse, ogni impresa deve, infatti, assicurarsi che i propri fornitori di materie e servizi, in una logica di filiera, siano altrettanto attenti a questi temi, e dovrà, inoltre, relazionarsi anche con il mercato del lavoro e con quello finanziario. Con riferimento al primo, il rispetto delle logiche d'inclusione produce un effetto positivo sia in termini di retention dei migliori dipendenti che di attrattività di nuove risorse umane. Con riferimento al mercato dei capitali, sia esso di tipo equity che di tipo debito, perseguire obiettivi di equità ed inclusione consente alle imprese di migliorare i propri parametri ESG e quindi di accedere alle risorse finanziarie in misura maggiore e ad un minore costo. Sebbene nel 2011 la Commissione Europea abbia sostenuto che la CSR riguardasse il give back to community che le imprese compiono al di là dei loro obblighi legali, è di tutta evidenza come l'impianto normativo ne fornisca un'ulteriore accelerazione, così come previsto dalla teoria dell'isomorfismo organizzativo. Sul tema è assolutamente rilevante, solo per rimanere ai recenti avanzamenti, non solo l'emanazione, nel maggio del 2021, dello standard UNI ISO 30415, intitolato “Human resource management- Diversity and inclusion”, ma soprattutto la roadmap per l'adozione della direttiva del Parlamento Europeo del 14 dicembre 2022, nota come CSRD. L'Entrata in vigore di quest'ultima modernizza e rafforza le norme relative alle informazioni non finanziarie che le aziende dovranno comunicare a decorrere dal 2025. Questa Direttiva supera la precedente NFRD ed estende notevolmente la popolazione di imprese coinvolte (si stima dalle attuali 11.800 a circa 50.000). Quanto descritto determinerà un impatto rilevantissimo in termini occupazionali per le risorse umane che si specializzeranno sui temi in cui è incentrato il Corso e per i quali sarà necessario realizzare attività di formazione, oltre che ideare, implementare e rendicontare le opportune attività, così come sostenuto dal World Economic Forum nel documento intitolato “Future of Jobs Report 2023”. In questo contesto, il Corso si propone di formare profili in uscita che siano in grado di cogliere le descritte opportunità lavorative. A titolo puramente esemplificativo, ma certamente non esaustivo, il Dottore di Ricerca in Diversità, Equità ed Inclusione potrà trovare occupazione, da dipendente pubblico o privato (anche nel terzo settore) o da libero professionista, quale:

  • Ricercatore, in diversi settori scientifico-disciplinari, presso università e centri di ricerca

  • Esperto in politiche pubbliche e di supporto alla programmazione economica di enti e istituzioni territoriali

  • Esperto per l'analisi e la progettazione di leggi e regolamentazioni

  • Esperto in analisi delle differenze territoriali

  • Specialista nell'accoglienza e nell'integrazione di migranti, dell'inclusività in genere e dei diritti umani anche in contesti emergenziali

  • Esperto di progettazione architettonica e pianificazione urbana inclusiva

  • Esperto per la definizione di strategie per lo sfruttamento del patrimonio culturale

  • Esperto nella valutazione e mitigazione del rischio idrogeologico e sismico del patrimonio culturale

  • Consigliere di amministrazione e componente di CSR committee

  • Esperto valutatore di engagement sociale in istituzioni finanziarie

  • Esperto di audit e rendicontazione non finanziaria

  • Specialista in gestione delle risorse umane

  • Specialista nell’educazione speciale a tutti i livelli di insegnamento

Coerenza degli obiettivi con il PNRR

Diversità, Equità ed Inclusione sono elementi che permeano il PNRR in maniera assolutamente trasversale alle Missioni in cui è articolato. Già nella premessa al Piano, viene evidenziato come lo stesso vada ad inquadrarsi nel più ampio Next Generation EU che prevede investimenti tesi a accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. Nella definizione degli obiettivi generali dello stesso si trova riferimento al tema dell'inclusione, nella misura in cui il processo di crescita che si ha in animo di attivare debba rispecchiare i canoni della sostenibilità e dell'inclusività, contribuendo all'attuazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, in relazione al mercato del lavoro, all'assistenza sanitaria, alla protezione e all'inclusione sociale. In aggiunta, ancora con riferimento alla prima sezione del PNRR si fa riferimento alle due Country Specific Recommendations (2019 e 2020) della Commissione Europea. La prima, in particolare, evidenziava come l'Italia dovesse intensificare gli sforzi in termini di efficienza del sistema produttivo, ma soprattutto di equità sociale, in particolare attraverso investimenti tesi a contrastare il lavoro sommerso e a garantire l'integrazione delle politiche attive del mercato del lavoro e di quelle sociali, specialmente con riferimento ai giovani, ai gruppi più vulnerabili e alle donne. La trasversalità dei temi affrontati dal Corso rispetto alle Missioni del PNRR è ribadita nella sezione conclusiva del Piano (Valutazione dell'Impatto Macroeconomico) che contiene un focus sull'Impatto Territoriale, di Genere e Generazionale.

In proposito, il Piano afferma che gli aspetti riguardanti l'equità di genere e generazionale rappresentano obiettivi chiave del PNRR e ne espone il miglioramento atteso, ribadendo come l'empowerment femminile e l'aumento delle prospettive occupazionali dei giovani rappresentino obiettivi comuni a tutte le missioni del PNRR. Con riferimento alle specifiche Missioni, si evidenzia che la Missione 5, intitolata Inclusione e Coesione, sia particolarmente dedicata ai temi del Corso, in tutte le tre articolazioni della stessa (M5C1: Politiche per il Lavoro, M5C2: Infrastrutture Sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore e M5C3: Interventi Speciali per la Coesione Territoriale. I tre ambiti sono volti a garantire il sostegno all'empowerment femminile oltre che il contrasto alle discriminazioni di genere, ma anche l'incremento delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne. Sul punto si evidenzia come il PNRR sia costruito non solo per assicurare migliori opportunità, ma per intervenire sulle disparità. Da qui, infatti, la riserva del 40% degli interventi in favore del Mezzogiorno d'Italia. Tra le varie attività volte a traguardare i menzionati ed altri obiettivi sul tema dell'inclusione, è possibile evidenziare, ad esempio, la volontà di favorire l'imprenditorialità femminile istituendo il sistema della certificazione della parità di genere e garantendo fondi aggiuntivi per l'avvio di nuove imprese al femminile (soprattutto se ad alto contenuto tecnologico) o quella di puntare, a riprova della trasversalità del tema, sul riconoscere il ruolo dello sport come mezzo di inclusione e integrazione sociale. Oltre alla Missione 5 anche la Missione 1 (Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo) attenziona i temi della diversità e dell'inclusione con particolare attenzione. Ci si riferisce in particolare alla M1C3 (Turismo e Cultura 4.0), nella quale si fa esplicito riferimento alla volontà di sfruttare la partecipazione culturale come leva dell'inclusione e della rigenerazione sociale.

Più nel dettaglio, si fa riferimento alla possibilità di traguardare tali obiettivi attraverso la riqualificazione di parchi e edifici storici e attraverso eventi turistici da realizzarsi anche in aree periferiche. In aggiunta, il PNRR, menzionando il Quadro di Azione Europeo per il Patrimonio Culturale, ribadisce come uno degli obiettivi sia promuovere approcci integrati e partecipativi al fine di generare benefici nei quattro pilastri dello sviluppo sostenibile: l'economia, la diversità culturale, la società e l'ambiente. In ultimo, il Corso di dottorato è coerente anche con la Missione 2 del PNRR, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, nella misura in cui l'attuazione della doppia transizione digitale ed ambientale può favorire processi di riposizionamento dei sistemi economici funzionale ad aumentare i processi di inclusione sociale e equità nell'accesso e nell'utilizzo delle risorse naturali.

Università partner

  • Università degli studi di Foggia

  • Università telematica Giustino Fortunato

  • Univesità telematica degli studi IUL

  • Università telematica Universitas Mercatorum

Durata prevista

3 anni

Requisiti di accesso

Tutte le lauree magistrali

Ammissione

L'accesso avviene tramite selezione pubblica mediante l'emanazione di uno specifico bando. La selezione prevede la valutazione dei titoli, la presentazione di un progetto di ricerca e una prova orale, con verifica delle conoscenze della lingua inglese.

Documenti

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